Loss Avversion Bias: la mente umana teme il dolore della perdita più del beneficio del guadagno.

Finanza Avversione alla perdita Loss Avversion Bias

C’è un bias che tiene milioni di uomini prigionieri di relazioni fallite, investimenti tossici e scelte fallimentari.

L’avversione alla perdita (loss avversion bias)

La mente umana teme il dolore della perdita più del beneficio del guadagno.

Questo significa che puoi continuare a inseguire ciò che ti distrugge, solo per non “perdere” ciò che hai già pagato con tempo e sacrifici.

Certo, meccanismo utile per sopravvivere in contesti ancestrali, ma disastroso per prosperare in ecosistemi moderni.

Manifestazioni concrete –

FINANZA

Disposition effect – si incassano con fretta i profitti minimi (per assaporare la “vittoria”) e si lasciano correre le perdite (pur di non realizza la “sconfitta”).

Over‑holding – paralisi davanti a posizioni disastrose nonostante i numeri urlino “vendere ora”.

Flight‑to‑safety – rifugio compulsivo in bond o liquidità durante turbolenze di mercato, sacrificando opportunità strategiche di lungo termine su asset più profittevoli.

Assicurazioni folli – premi esagerati pagati non per un vantaggio reale, ma per sedare la paura di un danno statisticamente remoto.

RELAZIONI

Legami fallimentari – Si prosegue in relazioni tossiche non per piacere, ma per evitare il dolore della separazione, la perdita di abitudini, identità condivisa, status sociale, sessualità regolare, ecc.

Paura di lasciare anche quando i costi superano i benefici – il cervello registra la rottura come morte esistenziale.

Sunk‑cost emotivo – “Ho dato troppo per mollare adesso”, lo stesso meccanismo che lega l’investitore al titolo in rovina.

SOLUZIONI

Non identificarti emotivamente nella perdita – trattala come costo operativo. Come il carburante bruciato per arrivare a destinazione. Non è una condanna a morte.

Definisci principi ed exit rules (finanziarie e affettive) – parametri freddi prima che il bias si attivi.

Ristruttura il frame – perdita = alleggerimento. Uscire = ripulirsi. Tagliare = evolvere. Nuove opportunità per scelte ad alto rendimento.

  •  Chi controlla il silenzio governa il caos.
  •  Chi accetta la sconfitta, spezza le catene della propria mente.
  •  Chi non sa perdere, non saprà mai vincere davvero.

Fonte primaria: Kahneman & Tversky, 1979

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