Al giorno d’oggi, c’è chi romanticizza le relazioni tossiche: per quale motivo? In realtà, ce ne sono molti. Ma oggi vedremo quello che io definisco “effetto slot machine”.
Quando il piacere è qualcosa di costante e procediamo dritti su una strada senza curve, il nostro cervello non produce gli stessi livelli ormonali di dopamina e ossitocina; ne produce di meno. Nella relazione tossica, la situazione è diversa. Ci sono continui alti e bassi, dossi e dissesti: un’altalena emotiva che mantiene alto il livello di coinvolgimento e attenzione.
Un meccanismo simile a una slot machine che inganna i meccanismi di ricompensa del nostro cervello.
Il ludopatico inserisce di continuo monete e spera nello Jackpot. Quando finalmente ottiene una piccola vincita, si sente ancora più eccitato e continua a giocare, non rendendosi conto che sta perdendo più di quanto stia guadagnando.
Ecco, vedi, questa sensazione di euforia può renderti dipendente e impedirti di trovare serenità. Le relazioni tossiche te le cerchi di proposito: vuoi giocare d’azzardo.
Quindi, quei rari momenti di felicità in cui lei/lui può sembrarti coinvolta/o sono solo piccole vincite alla slot machine.
Tutte le altre volte, invece, in cui ti fa penare, ti crea scompensi e incertezze, servono ad innescare il meccanismo di ansia e dipendenza.
È importante capire che una relazione sana e duratura non può costruirsi su questi presupposti e deve essere svincolata dall’effetto slot machine.
In una fase iniziale, puramente ormonale ed euforica, ci può anche stare viverla in questo modo (forse). Ma con l’avanzamento della relazione, occorre che ci sia una fase di assestamento.
Devi lavorare profondamente su te stesso, sulle tue responsabilità e sull’affetto vero verso l’altra persona, capendo se chi sta al tuo fianco stia facendo altrettanto con te e se può essere una figura alleata per poter costruire una relazione sana su solide fondamenta.
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