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Il concetto di Dio
“Esiste Dio?” Stephen Hawking nella sua vita provò ad interrogarsi più volte su questa domanda: al contrario di altri scienziati la riteneva di fondamentale importanza.
L’uomo è diventato estremamente consapevole di sé stesso rispetto agli altri organismi viventi ed è l’unico animale che ha elaborato il concento di Dio. L’elaborazione di Dio è consequenziale allo sviluppo dell’intelletto. Da sempre i nostri antichi padri hanno cercato di trovare le risposte a queste domande: perché esistiamo? Chi ci ha messi qui? Esiste una vita dopo la morte? Perché avvengono certi fenomeni sulla terra? La risposta più logica era che tutto fosse opera di Dio. Oggi facciamo maggiore affidamento alla scienza, la quale è in grado di fornirci risposte migliori.
In passato i sostenitori dell’universo stazionario, preferivano credere in un universo eterno, senza inizio né fine: in questo modo potevano non dover tirare in ballo il discorso sull’esistenza di un creatore. Chi credeva che il cosmo avesse avuto un preciso inizio rinveniva in questa idea una prova dell’esistenza di Dio. Al giorno d’oggi sappiamo che l’universo ha effettivamente avuto un inizio. 14 miliardi di anni fa c’è stato il Bing Bang: un fenomeno di rapida espansione del tessuto spazio-temporale. Ci sono molte prove a sostegno di questa teoria, una di queste è la radiazione cosmica di fondo, e l’altra è la relatività di Einstein.
![](https://i0.wp.com/www.analisidellopera.it/wp-content/uploads/2019/05/Michelangelo_Creazione_di_Adamo.jpg?w=800&ssl=1)
“il gruppo di angeli attornianti la figura di Dio crea una sagoma incredibilmente simile all’immagine di una sezione sagittale del cervello.
Il primo a rivelare tale somiglianza è stato il neurologo Frank Lynn Meshberger, del St. John’s Medical Center in Anderson, Indiana (USA), pubblicando un suo articolo sulla prestigiosa rivista “Journal of American Medical Association” in cui ha descritto minuziosamente le sorprendenti corrispondenze che esistono tra l’anatomia di un cervello umano e la rappresentazione Michelangiolesca.”
tratto dall’articolo di De Bernadis
L’opera potrebbe nascondere il messaggio nascosto che in realtà Dio non sia altro che un’invenzione della mente umana.
Tale riferimento lo possiamo notare anche nella serie Westworld.
Le leggi di Natura
Hawking non conduceva una personale battaglia contro dio, contro le religioni, ed era consapevole del fatto che continueranno ad esistere persone che troveranno sempre conforto nella fede; riteneva semplicemente che tutte le cose potessero essere spiegate attraverso le leggi di natura.
Le leggi di natura descrivono il funzionamento di tutti i fenomeni che avvengono nel nostro universo e sono leggi che non possono essere infrante.
Alcuni concetti sono molto complicati da comprendere, me ne rendo conto. In questo articolo ho cercato di semplificare di molto il pensiero di Hawking, in modo da renderlo più assimilabile. Per cui, se intendi approfondire la questione, ti consiglio di acquistare il libro “Le mie risposte alle grandi domande” dove lui spende parecchie parole sull’argomento e da cui ho tratto l’articolo.
Gli ingredienti dell’universo
Ad ogni modo, per creare un universo abbiamo bisogno soltanto di tre ingredienti: materia, energia e spazio.
Einstein comprese che massa e energia sono in sostanza la stessa cosa, come due facce della stessa medaglia. La sua famosa equazione E = mc2 significa che la massa può essere considerata come una specie di energia e viceversa. Così invece di tre ingredienti possiamo dire che l’universo ne ha soltanto due: lo spazio e l’energia.
Ma dove sono venuti tutta questa energia e questo spazio? Come ha fatto un intero Universo ad apparire semplicemente dal nulla? Per molti la risposta è Dio.
La Collina
Il mistero più grande è quello di comprendere come tutto questo possa essere apparso dal nulla. Le leggi della fisica richiedono l’esistenza di una cosa chiamata energia negativa. Hawking fa un interessante esempio per far comprendere meglio questo concetto al quale ti suggerisco di prestare particolare attenzione.
“Immagina un uomo voglia costruire una collina su un terreno pianeggiante. La Collina rappresenta l’universo. Per realizzarla, l’uomo scava una buca e usa la terra che ne ha estratto. In questo modo non sta creando solo una collina, ma anche una buca, che rappresenta di fatto una versione negativa della collina stessa. Il materiale che era contenuto nella buca e ora diventato la collina, così i conti tornano perfettamente. Il lato positivo sono la massa e l’energia, il lato negativo è sparso nello spazio.”
Questo è il principio che sta dietro a ciò che è avvenuto all’inizio dell’universo. Quando il big bang ha prodotto un’enorme quantità di energia positiva, ha prodotto allo stesso tempo la stessa quantità di energia negativa: in questo modo il positivo e il negativo si azzerano sempre a vicenda.
Il mondo quantistico
A livello atomico – e quindi anche a quello subatomico– ci troveremo in un mondo dove far apparire qualcosa dal nulla è possibile, almeno per un breve intervallo di tempo. A livello quantistico le particelle possono davvero comparire casualmente, restare lì per un po’ e quindi sparire di nuovo, per poi ricomparire da qualche altra parte.
Visto che all’inizio, come sappiamo, L’universo era molto piccolo – forse più di un protone – non dovrebbe stupirci l’idea che ad un certo punto sia semplicemente emerso senza violare le leggi di natura.
La nostra esperienza quotidiana ci induce a pensare che tutto ciò che accade deve essere causato da qualcosa che è venuto prima, così che ci risulta naturale credere che qualcosa o qualcuno, magari Dio, possa aver creato l’universo. le leggi di natura ci dicono che non soltanto l’universo potrebbe essere nato senza alcun intervento esterno, e senza che ciò richiedesse nulla in termini di energia, ma ci dicono anche che è possibile che il big bang non sia stato causato proprio da nulla.
Prima del Big Bang
Noi siamo immersi nella struttura quadri-dimensionale dello spazio-tempo nella quale avvengono tutti processi di trasformazione dell’energia.
Non possiamo individuare un tempo precedente al Big Bang per il semplice fatto che prima di esso non esisteva alcun tempo. Di conseguenza, non c’è un tempo in cui Dio posso aver plasmato l’universo.
È come chiedere da che parte bisogna andare per giungere ai confini della terra: essendo una sfera, e in quanto tale non avendo confini, cercarli è uno sforzo inutile.
La parte dolente
La parta più dolente, per tutti noi, è che Hawking, come purtroppo molti di noi, riteneva impossibile l’esistenza di un’aldilà e sosteneva che alla nostra morte torneremo ad essere parte del cosmo.
Che senso ha quindi la vita? Be’ effettivamente nessuno, intrinsecamente parlando. Siamo noi che dobbiamo attribuirle un significato.
Hawking, più di molti altri, fu in grado di apprezzare la vita ed è uno degli uomini che più ammiro. Immaginiamo anche solo un attimo di vivere come lui: con il corpo paralizzato a causa di una tremenda malattia; sarebbe davvero difficile. Lui non si perse d’animo, continuò le sue ricerche, e prese sempre in seria considerazione la divulgazione scientifica, cercando di farla arrivare a tutti con un linguaggio semplice. Inoltre aveva tantissime qualità umane che lo rendevano un uomo eccezionale, e nonostante non fosse religioso, fu in grado di dare molti più messaggi positivi e umani di tante presunte figure religiose. Ti consiglio di approfondire la sua figura.
Considerazioni Personali
Da qui in poi troverai alcune considerazioni mie personali sulla questione
Spiegare l’inspiegabile con DIO
Noi non possiamo sapere se qualcosa di simile al big bang possa essere accaduto altrove, con la formazione conseguenziale di altri universi. Ma ciò, seppur incredibile, non è da escludere. Basti pensare che, fino agli inizi del secolo scorso, non avevamo le tecnologie per comprendere cosa fossero quelle “strane nebulose” nello spazio:
credevamo, sostanzialmente, che la nostra galassia comprendesse tutto l’universo, salvo poi scoprire che quelle “strane nebulose” altro non erano che altre galassie molto lontane da noi, simili alla nostra via lattea, e che quindi esistevano miliardi e miliardi di altre galassie comprendenti miliardi e miliardi di stelle. Già solo questo potrebbe
far vacillare l’egocentrismo teocentrico della specie umana.
![](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8f/Ptolemaic_system_%28PSF%29.png/800px-Ptolemaic_system_%28PSF%29.png)
Ma veniamo al punto: chi ha fatto si che tutto questo si verificasse? La scienza ha solo teorie, alcune molto valide, ma ancora nulla di certo, ed è qui che si potrebbe affermare che Dio sia stato il creatore, colui che ha acceso la scintilla della creazione universale. Ed ecco in questo modo che possiamo risolvere la questione.
Dobbiamo però ricordare che i nostri avi, quando uscivano dalle caverne e guardavano lo splendore della luna e degli astri, o i temibili incendi devastare i loro insediamenti, o i fiumi straripare inondando i loro terreni, o la terra tremare sotto i loro piedi; non potevano far altro che attribuire un’origine divina a tali fenomeni, in quanto ritenuti inspiegabili. E non avviene lo stesso oggi con le origini dell’universo? È qualcosa così al di fuori della nostra portata che è più naturale attribuirgli un’origine divina. Forse semplicemente non abbiamo ancora né i mezzi né le facoltà per arrivare a comprenderlo.
Essere Extradimensionale
Ipotizziamo che Dio esista, e che sia stato lui a dare origine a tutto. In questo caso Dio deve essere per forza un essere in grado di districarsi, in qualche modo a noi ignoto, fuori dalle coordinate dello spazio-tempo. Di conseguenza va oltre i concetti di passato, presente e futuro, perché questi sono originati solo dal tempo, che sappiamo essere parte dell’universo, e sappiamo scorrere diversamente all’interno delle varie regioni dello spazio-tempo, come ad esempio in prossimità di un buco nero. Per cui, se dio esiste, non può essere limitato dalle leggi della sua stessa creazione: sarebbe assurdo. In questa ipotesi Dio deve muoversi senza vincoli nel continuum spazio temporale. Ma questo presuppone il fatto che Dio deve essere per forza a conoscenza del nostro futuro, e questo va in conflitto con il fatto che noi possiamo avere il famoso libero arbitrio.
Dio non ci somiglia
Per nessuna ragione al mondo possiamo antropomorfizzare Dio, e sono pronto su questo a mettermi in contrasto con chiunque affermi il contrario. l’essere umano si è evoluto con questo peculiare aspetto grazie a milioni di anni di selezione naturale in modo da assolvere alle sue funzioni vitali e a sopravvivere. Ad ogni modo per noi umani è confortante attribuire a Dio un aspetto familiare, lo sentiamo molto più vicino e attento ai nostri bisogni e alle nostre emozioni. La moralità, i sentimenti, le emozioni, i dolori, sono tutte cose tremendamente umane e sono il frutto di complicati processi chimici.
Un lancio di moneta
Siamo portati a pensare che non possiamo essere nati per caso. Be’ Prova a lanciare una moneta e falla cadere, più e più volte. Quante di queste volte resterà in piedi? Pochissime, forse sprecheresti una giornata intera prima di riuscirci. Forse noi siamo una moneta lanciata da “Dio”. Ma in quest’universo tutte le monete hanno lo stesso valore.
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Ciò che si decompone non può rigenerarsi, ma può solo rinascere, sotto altre forme.
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