Lo stupro è un atto terribile.
Su questo non c’è alcun umano dubbio.
In questi giorni è tornato alla ribalta (come accade periodicamente) lo stupro. O meglio, le notizie legate allo stupro.
Tra le tante, quella che più spicca e sconvolge l’opinione pubblica è quella che riguarda un caso accaduto a Palermo.
La storia la conosciamo tutti, ma a scanso d’equivoci e per farla breve, un gruppo di sette ragazzi ha stuprato un’amica dopo averla fatta ubriacare.
Ciò che spicca in mezzo alla serie di dettagli (non del tutto necessari) riportati dai vari giornali è che i ragazzi, parlandone tra di loro in un secondo momento in qualche gruppo, danno l’impressione di
non essersi nemmeno resi conto di quanto hanno fatto.
Addirittura, uno dei sette, il più piccolo, rilasciato dal carcere e spedito in una comunità, si è vantato dell’accaduto, adornando il suo infimo gesto con una serie di commenti che tutto lasciano pensare tranne che sia un essere pensante (e dunque pentito). Pare piuttosto che a parlare si un collage umano di frasi fatte e estratte dai film, volte a creare l’immagine di un tipaccio poco raccomandabile.
Fa quasi tenerezza. Ho detto quasi.
Ovviamente, il caso è stato utilizzato come pretesto per rinfrescarci la memoria con un po’ di (in)sana retorica neofemminista che impazza (letteralmente) negli ultimi anni.
Un “no” da ubriaca, è sempre un no. (Vero)
Le donne sono ancora vittime di violenza da parte degli uomini (Vero, ma fuorviante).
Questi episodi sono frutto della “cultura dello stupro” (Falso e agghiacciante solo a dirlo). Come si può credere che esista una “cultura dello stupro”?
Sarebbe come voler lasciar intendere che questo genere di atti siano coltivati, reiterati, incentivati da un certo gruppo di persone.
Falso, malizioso e lontano dalla realtà.
Il punto semmai è un altro.
Questi episodi ci ricordano della sempre più netta mancanza di mascolinità nella nostra società. Questi atti privi di umanità, sono figli della mancanza di energia maschile, non la sua espressione (come qualcuno dice quando vuole insinuare il solito concetto di mascolinità tossica).
Leggo sui giornali che cosa quei ragazzi hanno scritto, commentando l’atto, e ne resto stupito. Non tanto per la crudezza (che pure m’infastidisce), ma per la totale assenza di coscienza. Non c’è
consapevolezza, non c’è umanità, solo opportunismo, egoismo e una dose troppo grande di ottusità.
L’unico accenno di compassione viene subito stroncato da un commento, chissà se detto tanto per dire oppure compreso fino in fondo (ne dubito): “la carne è carne”.
Questo episodio, dunque, dovrebbe direzionare la nostra attenzione verso la “disumanizzazione” di cui le nuove generazioni potrebbero essere vittime.
L’energia maschile ha tra le sue caratteristiche principale il senso di protezione. Proteggere è insito nella natura maschile. Proteggere i propri famigliari, i cari, gli indifesi.
Per questo motivo ogni uomo con un minimo di sale in zucca, all’apprendere la notizia, s’è sentito mosso istintivamente prima da un moto di protezione verso la ragazza indifesa, poi da un moto di sdegno (se non addirittura di aggressività nei confronti di questi sub-umani).
Al dunque, mi viene da riflettere che negli ultimi tempi si è cercato (forse) intenzionalmente di
distruggere le basi su cui la società e il rapporto tra uomo e donna si è sempre basato e la mia intuizione non fa che mostrarmi che questi potrebbero essere alcuni dei risultati più clamorosi.
Lo stupro è già di per sé un atto spregevole, ma se lo si accosta alla totale incoscienza infiocchettata di vuota spavalderia e profonda stupidità, allora c’è da darsi una svegliata.
Sul serio.
Al contrario, pretesti del genere vengono strumentalizzati di continuo per svilire e distorcere il concetto di mascolinità. Gli istinti dell’uomo vengono descritti simili a quelli di una bestia, quando
in verità, è proprio la mancanza di mascolinità che sta rendendo questi esseri dall’apparenza
maschili nient’altro che bestie (o poco meno).
Per concludere, questi fatti terribili ci ricordano che il genere maschile ha bisogno di riscoprire sé stesso, di tornare in contatto con l’energia che lo rende puramente “Uomo”.
Un uomo ben formato non si macchierebbe di stupro, sarebbe contro la sua natura.
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