L’omosessualità è normale? Parliamone

omosessualità

Parliamo di omosessualità. Da una parte c’è chi la ritiene normale e giusta perché presente in natura. Dall’altra chi la ritiene anormale e sbagliata perché immorale o contraria ai principi di natura. Per me hanno torto entrambi. 

Facciamo chiarezza. 

La normalità, in generale, è definita dal ripetersi con una certa frequenza di una determinata cosa; nient’altro. 

L’errore comune è considerare ciò che è normale come giusto e ciò che è anormale come sbagliato. In realtà, non esiste questa correlazione: è una questione puramente statistica.

L’omosessualità è anormale, perché non si manifesta con una certa frequenza in natura e non è direttamente funzionale alla riproduzione della specie. 

Ma è naturale perché, seppur più raramente, si verifica in natura senza interventi artificiali e non compromette la sopravvivenza della specie. 

Anzi, alcuni studi di psicologia evoluzionistica suggeriscono addirittura che abbia una funzione evolutiva all’interno di una comunità. 

Una teoria sostiene che gli individui omosessuali potrebbero avere contribuito alla sopravvivenza dei loro parenti stretti, facilitando indirettamente la trasmissione dei loro geni. Il dibattito, però, è ancora aperto e le teorie sono molte.

Ad ogni modo, personalmente, credo che ogni individuo deve essere libero di vivere la propria sessualità secondo le proprie inclinazioni, purché non danneggi gli altri. Ognuno dunque ha il diritto di autodeterminarsi. 

In altre parole, anche se l’omosessualità non rientra nella “normalità” intesa in senso puramente statistico, non esistono ragioni valide per condannarla e ritenerla sbagliata.

Certo, può turbare coloro che hanno un forte principio di sacralità e che, pertanto, considerano l’omosessualità immorale o sbagliata. 

Ma a mio avviso, questo ragionamento è paragonabile a non mangiare carne il venerdì per i cristiani o a digiunare durante il Ramadan per i musulmani: si tratta di credenze morali o religiose, prive di una base logica effettiva.

Le mie critiche non sono dunque contro l’omosessualità in sé, poiché rappresenta unicamente un espressione atipica della sessualità. Ma contro il movimento LGBTQ+ che ha un forte impianto ideologico, pervasivo e invadente, e tende a credere di possedere l’unica verità ideologica e morale.

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