Ti hanno invitato alla reunion con i compagni del liceo o delle superiori? Fermati un attimo: potrebbe essere un errore andarci.
Magari qualcuno, da qualche parte, sta cercando disperatamente di dare un senso al passato, e vi sta ricontattando uno per uno per organizzare una reunion tra vecchi compagni di scuola.
Ma per un uomo di 30 e più anni, che ha vissuto, che ha costruito sé stesso, che ha sbagliato, lottato, guadagnato cicatrici, tornare in certi ambienti può essere inutile e controproducente. Te lo dico da fratello. Uno potrebbe pensare “Va be’ Aldo, che male c’è nel rivedere i vecchi compagni?”
Tutto il male possibile. Ho almeno 4 motivi validi per spiegartelo.
1. Regressione
Le reunion sono ambienti che ti spingono, spesso in modo inconscio, a regredire al tuo status adolescenziale. Se eri invisibile o poco dominante al liceo, tornerai psicologicamente in quel ruolo, anche se oggi sei un uomo diverso. Pensi di poter gestire la situazione grazie alle skill sociali che hai sviluppato, ma sottovaluti il potere della mente umana di autosabotarsi pur di trovare coerenza con la propria narrazione passata.
Il fatto stesso che ai tempi fossi emarginato, paradossalmente, ti pone in una condizione in cui finisci per confermare le aspettative che gli altri avevano (e forse ancora hanno) su di te. E gli altri, mossi dal sentire comune e dalla memoria condivisa, si sentono autorizzati a percepirti e trattarti secondo quel vecchio schema. Il frame sociale della reunion è una sorta di capsula del tempo: lo status percepito è quello scolastico, non quello reale e attuale. Chi ti conosceva a 17 anni non è equipaggiato per comprendere chi sei diventato a 30 e oltre. Anche se hai raggiunto notevoli risultati nella tua esistenza, il contesto ti riporta artificialmente al “tu” di 10-15 anni fa. È un contesto cristallizzato nel tempo, che non si aggiorna alla realtà.
2. Illusioni sentimentali
Molte delle donne single presenti saranno ormai emotivamente “fuori mercato” — senza nulla da offrire, rotte nell’anima, rancorose, ancora alla ricerca di un cavaliere che non arriverà. Eppure, si aspettano ancora validazione maschile in ambienti passati in cui contavano qualcosa. L’uomo single che ha lavorato su sé stesso rischia di diventare una fonte di validazione postuma per donne che, un tempo, lo ignoravano senza esitazione.
Oppure potrebbero riattivarsi vecchie dinamiche: ex amori, cotte adolescenziali, frammenti emotivi rimasti in sospeso. Ma sono, nella maggior parte dei casi, proiezioni illusorie su persone che oggi non hanno più alcun allineamento con la tua visione del mondo, i tuoi valori o il tuo stile di vita. È solo nostalgia illusoria che può travestirsi da attrazione: un tuffo nel passato che sembra dolce, ma che può avvelenare il presente.
3. Ambiente falso
La reunion è spesso un ridicolo palcoscenico vuoto, dove ognuno cerca di dimostrare successo agli altri per sentirsi meno insignificante. Il giorno dopo, tutti torneranno alle loro vite senza più degnarsi di uno sguardo.
Nel frattempo, è una parata di egotismo, dove ciascuno cerca di apparire “vincente” agli occhi degli ex compagni. Chi ha “fatto strada” vuole esibirlo, più o meno apertamente; chi non ce l’ha fatta tenta di salvarsi in corner, arrangiandosi goffamente con storielle di comodo. È un palcoscenico narcisistico e desolante, non un momento reale di amicizia.
“Che lavoro fai?”, “Hai figli?”, “Dove vivi?”: il classico sciorinare di chiacchiere sterili da small talk, utili solo a ristabilire gerarchie di facciata e a settare i parametri di valutazione sociale con cui ognuno cerca di posizionarsi nella scala del nulla.
4. Tempo e risorse sprecati
Ogni ora trascorsa in ambienti depotenzianti e tossici è tempo sottratto alla tua crescita, alla lucidità mentale e alla coerenza con il tuo percorso evolutivo. Anzi, peggio: può riportarti in stati mentali che pensavi di aver superato (anche se temporaneamente). Gli effetti non si esauriscono nel momento. Possono trascinarsi nei giorni successivi, sotto forma di malessere sottile, irritazione latente o calo motivazionale. E tutto questo in cambio di cosa? Qualche bicchiere di vino, risate forzate, e interazioni superficiali.
Se sei un uomo abituato a vivere in modo real, coerente con i tuoi valori, esperienze simili lasciano un retrogusto amaro. Non perché ti manchi la socialità, ma perché riconosci l’inutilità — e spesso la tossicità latente — di certe dinamiche.
Conclusione
Ovviamente, spetta a te decidere: non conosco la tua storia, né quella dei tuoi vecchi compagni di scuola.
Ma prendi in considerazione questi aspetti. Se una parte di te nutre il dubbio, significa che dentro di te esiste già una voce che sta cercando di avvertirti.
Io ho semplicemente messo nero su bianco quelle intuizioni latenti che, nella quasi totalità dei casi, si rivelano esatte.
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Ciò che si decompone non può rigenerarsi, ma può solo rinascere, sotto altre forme.
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