Il PRIDE è come mangiare una di quelle torte superzuccherose, caloriche, nauseabonde, piene di melassa e coloranti. Roba che ti avvelena di dolcezza, che fa esplodere le tue papille gustative. Talmente dolci da farti venire i brividi. “Sempre dalla parte giusta “, ha detto Elodie al pride di Roma del 2022. La sua frase riassume tutta la boria e la presunzione del pensiero LGBT (LGBTQIA+, ogni tot anni aumentano le lettere). Loro credono di avere la ragione, sfilano nelle strade con il loro carrozzone colorato e si sentono come soldati in guerra. Peccato che lo facciano solo nei paesi che permettano loro di farlo. È una di quelle battaglie sicure fatte contro un nemico fantoccio; un nemico già morto.
Rispetto le persone indipendentemente dal loro orientamento sessuale, anzi credo sia addirittura superfluo doverlo prendere in considerazione come criterio di valutazione. Per cui mi stanno sulle palle pure i fanatismi religiosi, tipo i mussulmani che condannano l’essere gay come se fosse il male assoluto. Che massa di caproni. Dico questo perché i più stupidi che leggeranno questo post e crederanno che io sia omofobo. Niente di tutto questo. Non me ne frega un accidente chi vi scopate, non è questo che fa di voi persone rispettabili o meno. Il pride arcobalenoso è qualcosa che va oltre il semplice affermare la propria sessualità e i propri diritti. È un’imposizione del pensiero unico: dobbiamo farcelo piacere altrimenti siamo omofobi. Sono riusciti a creare questa correlazione.
Il movimento LGBT è una vera calamità culturale, un virus distruttivo nato da un occidente in decomposizione. Il Pride è una marcia che celebra il trionfo della sua distruzione. Un apocalisse, dove, al posto dei cavalieri in spada, troviamo delle drag queen in tanga e pennacchio, sia in testa che tra le gambe.
Il PRIDE month addirittura, perché figurati un giorno era sicuramente poco. Un mese intero (quello di giugno) dedicato alla propaganda arcobaleno che infesta ogni canale mediatico mainstream. Tutta quella parata sui buoni sentimenti, sull’inclusività, sull’ammore vero. Quando poi, eccetto pochi cuori ingenui, sono i primi integralisti fanatici con la quale è impossibile ragionare. Ma davvero credono di essere l’antisistema, quelli che lottano contro il patriarcato, le imposizioni della società? Che grasse risate. Se così fosse non sarebbe nemmeno consentito loro di fiatare, figuriamoci di sfilare per le strade. Sono letteralmente il sistema.
Le superpotenze economiche moderne, sovranazionali, globali e prive di confini, non reprimono più i movimenti di rivolta, ma li assorbono a loro interno. Chi protesta, manifesta, si esalta, crede di essere dalla parte dell’opposizione, in realtà è solo una microcellula del grande Idra multi-teste tenuto al guinzaglio dagli imperi economici iper-miliardari.
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Ciò che si decompone non può rigenerarsi, ma può solo rinascere, sotto altre forme.
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4 risposte
Per me i musulmani, e la dottrina cattolica che é coerente, non hanno affatto torto. Al netto di ogni discriminazione, che sarebbe iniqua, la omosessualità resta pur sempre infeconda e di conseguenza, evidentemente, uno scostamento dal disegno divino, non c’è molto da fare, da questo non si esce. D’accordo su tutto il resto col post, il pride, peraltro, é inviso a molti omo che vivono con pudore il loro orientamento…
Gabriele, se esci di casa e ti massacrano di botte in quanto diverso non vieni tutelato dalla legge? Ma questa scemenza quanto ci hai messo a pensarla. Chiunque subisca un’aggressione può sporgere denuncia, al di là del suo orientamento sessuale. Non lo sapevi? Finiamola di scrivere balle per favore
Leggo con amarezza questo post, pensando a quanti pochi passi avanti si sono fatti. Non sono aumentate la tolleranza e l’accettazione. È aumentata l’indifferenza!
Il pride non è una festa per imporre il pensiero unico: è più l’ora d’aria che viene concessa alle persone non eterosessuali. Queste persone costituiscono circa il 9% della popolazione mondiale. Una minoranza, certo, ma fatta di milioni di individui che devono nascondere il loro naturale orientamento. Nel 2022 essere gay è un reato punibile per legge in molte nazioni del mondo. Dove non lo è, è visto con disgusto e come fosse un disvalore. Sono rare le eccezioni.
La scienza ha fatto ammenda dei suoi errori: dopo aver considerato fino a metà ‘900 gli omosessuali come persone malate di mente, ha intrapreso un vasto percorso di studi comparati. Non che occorra ribadirlo, ma l’omosessualità è una normale variante della sessualità umana (ed è presente in modo comprovato in almeno una cinquantina di altre specie animali). Non è chiaro quale funzione evolutiva soddisfi, ma la continua presenza di una minoranza omosessuale stabile nelle culture umane, fin dall’antichità, ha portato gli studiosi a ritenerla una condizione coessenziale per lo sviluppo della specie umana (e per il benessere della maggioranza eterosessuale delle società). In definitiva, è una fetta di società necessaria al progresso della specie. Se così non fosse, si sarebbe già estinta per semplice processo di selezione naturale. L’omosessualità è presente in ogni cultura umana nota: dalle sepolture neolitiche, ai popoli indigeni, fino al mondo classico, medievale, rinascimentale moderno e infine contemporaneo.
Questo smentisce possa essere un prodotto culturale (anzi, in alcune tradizioni religiose e di diritto civico, questa era apertamente vietata e punita).
Ma nonostante tutto, questa minoranza odiata e perseguitata nei secoli, è riuscita ad ottenere un po’ di attenzione mediatica.
Dire che il Pride è il sistema è un’affermazione esagerata: in Italia nel 2022 non esiste nemmeno una legge che punisca l’omofobia, figurarsi i diritti umani individuali e collettivi delle persone omosessuali. In quanto minoranza, non prevedo un futuro roseo: per la maggioranza delle persone, le problematiche gay non sono importanti, sono viste come questioni fantasma, per persone invisibili.
Può essere normale che circa cinque milioni di italiani non abbiano diritto a contrarre matrimonio con chi amano, proprio mentre scrivo?
O che se domattina esco e vengo massacrato di botte in quanto “diverso”, io non debba essere tutelato dalla legge?
Ho maturato la convinzione che le persone eterosessuali, in larga parte, sono così abituate alla stabilità dei loro diritti acquisiti e dalle certezze giuridiche e di sistema loro garantire, che temono un’estensione di queste possa provocare un danno alla società tutta. Del resto, questo è il sunto dell’articolo.
Estendere un diritto non ne svilisce un’altro, anzi, lo esalta nelle differenti articolazioni.
I Pride sparirebbero subito in uno stato di diritto dove si venisse posti alla pari dei cittadini eterosessuali. Non avrebbero minimamente senso di esistere. A nessuno della comunità gay piace essere un militante, ma assicuro che vedere la propria vita privata così pesantemente limitata dalle istituzioni, è nei fatti un ricatto psicologico intollerabile.
Le persone gay hanno il più alti tassi di suicidio e di depressione di ogni altro campione di studio comparato tra adulti sani di mente a livello internazionale.
C’è un problema che distrugge le vite quotidiane di milioni di persone e le fa vivere in sofferenza: è davvero il problema se fanno festa e cercano solidarietà per un giorno?
Buona serata.
A me risulta che i più alti tassi di omicidio si riscontrino fra uomini eterosessuali: imprenditori, forze dell’ordine, padri separati, ecc.
Questa storia dei gay che si suicidano non trova riscontro alcuno.
Per non parlare dell’uscita di casa e “essere ammazzati di botte”. Ma chi? I gay? Dovresti essere in grado di fornire seduta stante una lista di nomi e cognomi ma, ovviamente, non sei in grado perché si tratta di pochissimi casi che vengono sovrastati dai numeri di violenze subite da persone etero.
I gay pride (cosa ci sarà mai da essere orgoglioso nell’essere etero o gay non lo capisco) è solo un evento funzionale al vostra necessità di sentirvi normali. Un raggruppamento di persone disadattate che credono di imporre agli altri l’accettazione del loro essere diversi tramite l’ostentazione, l’eccesso e la trasgressione di norme e costumi universalmente accettati dagli altri, quelli cattivi……ottenendo proprio l’effetto opposto. Si passati dall’intolleranza alla tolleranza, poi dalla tolleranza alla sopportazione, dalla sopportazione si sta passando all’esasperazione. Il passo dall’esasperazione all’intolleranza è breve. Ciò succede quando si parte dal dito e si prende, senza consenso, il braccio intero Quando accadrà, spero mai, e darete, tanto per cambiare, colpa all’omofobia, ricordatevi che invece di essere contenti delle unioni civili siete arrivati al punto di pretendere di diventare genitori.