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Testa e Cuore nel linguaggio comune
In molte culture antiche si credeva che il cuore fosse la sede dell’anima e della coscienza. Per gli antichi egizi, ad esempio, il cuore era il centro di ogni pensiero, azione, sentimento, emozione e decisione di un individuo. Il cervello invece, serviva soltanto da riempitivo per la testa, una roba messa lì per dare compattezza al cranio. Tanto è vero che, nel momento dell’imbalsamazione del defunto, veniva tirato via dal naso e buttato via senza troppi problemi. Mentre il cuore veniva lasciato all’interno per permettere la “pesatura del cuore” da parte del tribunale di Osiride presente nell’aldilà.
Ad oggi sappiamo che il cuore svolge una funzione vitale perché pompa il sangue in tutto l’organismo, permettendone la circolazione; ma non svolge nessuna delle funzioni che gli antichi egizi gli attribuivano. Il pensiero, come anche le emozioni, sono opera di quella roba grigia e gelatinosa presente nella nostra testa: il cervello.
Nel linguaggio comune continuiamo a riferirci a CUORE come sede delle emozioni, dell’istinto e degli impulsi, e a TESTA come sede della logica, della razionalità e del pensiero. Per cui, per comodità, continueremo ad utilizzare questa convenzione linguistica.
Le EMOZIONI sono sopravvalutate
È credenza diffusa che le emozioni debbano essere seguite ad ogni costo. Seguire quindi le onde, il flusso delle emozioni senza cercare di porre un margine a queste, una diga; nessun confine che permetta di gestirle e controllarle.
Si tende a pensare che tutto ciò che viene fatto in nome delle emozioni é qualcosa di positivo; quasi come se facessero parte di una realtà trascendentale, mistica. Nonostante, grazie soprattutto all’istinto e all’intuito, esse possono essere predittive, attraverso processi indiretti che avvengono nella nostra mente (con lo scopo di farci capire ciò che è giusto), le emozioni sono il risultato di processi chimici del cervello. Riuscire a gestirle, significa acquisire controllo e padronanza della propria mente.
Dovremmo imparare a scegliere quando seguire la corrente emotiva liberamente, e quando invece dirottare la nostra mente su pensieri logici e razionali.
Questo non significa sopprimere, ma, piuttosto, acquisire controllo e padronanza di sé e, allo stesso tempo, conoscenza, in modo da convogliare determinati stati d’animo all’interno di percorsi che hanno come scopo quello di portarci a decisioni pensate, ponderate, valutate.
Ragionare seguendo unicamente le emozioni è come navigare aspettando che siano le correnti a portarci a destinazione. Determinate volte è necessario agire in contrapposizione ad esse, spostare le vele, navigare contro-vento, e seguire la rotta che scegliamo per noi.
Un esempio pratico? Superare la fine di una relazione
Facciamo un esempio: ti manca la tua ex ragazza, vorresti rivederla nonostante sia stata lei a lasciarti e ti abbia fatto del male. Il CUORE ti suggerisce di chiederle di tornare, di supplicarla, o di scaricarle addosso tutta la tua rabbia e frustrazione. La TESTA invece ti suggerisce di contenerti, di razionalizzare, di ragionare secondo logica, agendo con fredda indifferenza e canalizzando questi sentimenti negativi in qualcosa di positivo, come l’allenamento e i tuoi obiettivi professionali.
Dopo tempo ti accorgi che aver agito razionalmente ascoltando la testa e non il cuore sia stata la cosa migliore. Hai cambiato in meglio alcuni aspetti fondamentali della tua vita nonostante il tuo dolore. Hai insegnato a te stesso come superare la fine di una relazione.
Aver scelto di soffrire, di metabolizzare, di andare avanti senza più voltarsi indietro, ti ha reso un uomo nuovo, un uomo diverso. Non si tratta per forza di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, ma di sopravvivere rispettando la propria persona e la propria dignità.
Quando una ragazza alla quale hai voluto davvero bene ti lascia, sei solo e nessuno può realmente comprenderti. È un’esperienza di sofferenza che ti porta ad indagare i luoghi più bui della coscienza. È uno dei processi più complicati e dolorosi per la tua crescita individuale. (leggi anche: La RAGAZZA ti ha lasciato: ecco come farla TORNARE)
il POTERE della LOGICA
Le forti emozioni che proviamo a seguito di rotture generano carichi di tensione elevati nella nostra testa, talvolta fino a friggerla completamente, mandando in cortocircuito il nostro sistema centrale di controllo delle azioni, ed è molto facile in un momento simile prendere cattive decisioni per il nostro futuro.
Ma se canalizziamo queste eccedenze energetiche in appositi percorsi mentali, preordinati razionalmente, siamo in grado di alimentare tutto il sistema di processi decisionali con una potenza tale da creare nuovi schemi di pensiero che poggiano su basi di logica e coerenza.
L’ambizione, la motivazione, la volontà sono la risultante di queste eccedenze quando confluiscono nel modo giusto. La frustrazione, l’anedonia, la scarsa concentrazione, il senso di colpa invalidante, sono la risultante di queste eccedenze quando confluiscono nel modo sbagliato.
Questi percorsi mentali si costruiscono sulle esperienze, per cui mi rendo conto è difficile evitare le eccedenze negative… Ma non aver timore di sbagliare: è proprio attraverso l’errore che riusciamo gradualmente ad arrivare a certe conclusioni.
AUTO-DISCIPLINA
La società attuale occidentale di matrice femminista vuole a tutti costi raccontare la favoletta che gli uomini possono piangere, liberare le proprie emozioni, sentirsi vulnerabili. Tutto molto bello vero? può sembrare di sì. Ma dietro queste nobili intenzioni, si nascondono altre, molto più oscure e difficilmente individuabili ad una prima analisi superficiale.
La realtà è che tutto è mirato a decostruire la figura maschile. Un UOMO in grado di esercitare auto-disciplina sulla propria mente, sviluppare autonomia di pensiero, di non essere contento delle catene che gli vengono messe… Fa paura! Perché non è facilmente manovrabile, perché non è facile da sottomettere, perché non si beve certe ca**ate ideologiche. Meglio renderlo fragile, insicuro, depresso, disilluso.
E con questo non dico che un vero UOMO non possa piangere, commuoversi, sentirsi fragile o depresso. Assolutamente no! Io stesso, negli anni, ho avuto grosse difficoltà a liberarmi di alcune paure e alcuni limiti mentali che mi inibivano, e tutt’ora non smetto di lavorare su me stesso.
Dare spazio alle emozioni, riflettere sulla mia condizione, ammettere i miei errori, mi ha aiutato molto. Il mio progetto ESSERE UOMO è nato per aiutare gli uomini di tutte le età a superare le difficoltà dell’esistenza. Ho creato una community Telegram interamente composta da uomini, nel quale è possibile affrontare varie tematiche, esprimere considerazioni, discutere le proprie opinioni, aiutarsi a vicenda esponendosi su questioni personali, potendo contare sul sapere collettivo e sul confronto (scopri come entrare)
Quindi tutto questo non è semplice retorica o “mascolinità tossica” — come amano definire le femministe — ma un real talk, un qualcosa di vero che sviscera fuori dall’essenza dell’ESSERE UOMO.
Il CUORE può diventare un’ ARMA a servizio della TESTA
Se sei un uomo come me, molto sensibile, non devi permettere che il tuo lato emotivo diventi una debolezza o qualcosa su cui gli altri possano approfittarsi.
L’intuito, la sensibilità, l’empatia, sono tutte capacità distintive, che se utilizzate adeguatamente, forniscono gli strumenti ideali al tuo pensiero logico-razionale per capire le persone, valutare i contesti, predire le azioni degli altri e prendere le decisioni giuste. In questo modo metti in relazione Testa e Cuore, e anziché farli lottare tra loro, crei un ponte di connessione che ti rende inarrestabile.
Non è semplice e richiede tempo. Ma è proprio questo lungo processo per cercare di trovare un accordo tra le parti, che compongono la complessità del nostro essere, a renderci UOMINI.
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Ciò che si decompone non può rigenerarsi, ma può solo rinascere, sotto altre forme.
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