Uomini, abbiamo perso il culto degli antenati, non siamo più i figli dell’eterno

The Northman, immagine illustrativa per rappresentare la mascolinità e il culto degli antenati

La perdita del culto degli antenati

In senso simbolico, il culto per gli antenati è il legame che ci lega oltre-tempo con i nostri avi e le nostre antiche radici. Ma, in questa era, noi uomini abbiamo perso il culto degli antenati, non siamo più i figli dell’eterno.

Le ideologie femministe, la morale universalista, l’individualismo estremo e il politicamente corretto hanno preso il sopravvento. Abbiamo messo da parte i principi fondamentali che caratterizzano la mascolinità.

La perdita del culto degli antenati significa anche la perdita della connessione con il nostro passato, con le radici che ci legano alla terra.

Senza questa connessione, siamo come foglie trascinate dal vento, senza una meta e senza una direzione, sparse in giro e calpestate. La nostra storia millenaria di guerrieri e cacciatori sembra essere dimenticata, come se non ci appartenesse più, come se non fossimo noi i discendenti di quegli uomini. Se siamo qui oggi è grazie a quei padri, che nella loro primordiale natura, si sono aggrappati alla vita fino alla fine, anche quando le condizioni erano insopportabili, tra guerre, bestie feroci e malattie mortali.

Il culto degli antenati, che una volta teneva insieme le famiglie e le comunità su basi solide d’identità, è stato sostituito da una società che incoraggia il mero profitto, l’edonismo pulsionale e lo sradicamento delle radici. Siamo diventati estranei al nostro passato, e questo ci fa sentire smarriti e incerti riguardo al nostro presente e futuro.

Viviamo in un tempo dove ci sentiamo parte di un segmento finito, senza contemplare la grandezza dell’essere mortali in un universo eterno.

Combattiamo solo per noi stessi, per sopravvivere come animali saprofagi, seguendo principi di pura opportunità. Accumulare, divorare, consumare e fare a pezzi prede morenti è l’unico scopo… Non conta altro.

Per noi uomini è sempre più difficile vivere in armonia con la propria natura e riconoscersi in un’immagine potente e autentica di sé.

Riaccendere la fiamma

Riscoprire il culto degli antenati significa anche riscoprire la nostra identità, la nostra appartenenza ad una comunità che ha una storia, una tradizione e dei valori che la identificano. Siamo i custodi della nostra storia e dobbiamo preservarla con cura e rispetto. Siamo i figli dell’eterno e dobbiamo riscoprire la potenza insita nel nostro essere uomini. Dentro di noi c’è sempre una fiamma che arde nel profondo, che ci guida verso l’essenza della mascolinità.

Non dobbiamo prostrarci a chi vede in noi solo delle cellule produttive per i grandi titani dell’economia e della globalizzazione.

Molte femministe sostengono che un mondo composto solo da donne sarebbe idealmente migliore, ma in realtà si tratta di una narrazione distorta e misandrica. Gli uomini hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella società. L’apporto maschile è stato determinante per lo sviluppo e la crescita di molte culture e nazioni. Non si può negare che entrambi i sessi siano fondamentali, ma gli uomini hanno avuto un ruolo cruciale nella storia evolutiva della civiltà. Siamo stati e siamo la spina dorsale delle società da millenni.

Ritroviamo la consapevolezza di essere uomini come parte di un’eredità che trascende le barriere del tempo. Noi uomini dobbiamo riconoscere il nostro legame con la terra, con la comunità e con la storia, e acquisire una maggiore consapevolezza del nostro incredibile potenziale. Dobbiamo ritrovare i principi cardine che hanno reso grandi gli uomini del passato, e onorarli nel presente.

Lasciamo che il nostro grido di guerra, sferzato dal vento, risuoni attraverso le gole delle montagne e raggiunga gli dei, risvegliando e infondendo il loro potere dentro di noi.

La forza della Mascolinità

La mascolinità è l’insieme di caratteristiche, come onore, forza, coraggio, rispetto, controllo delle emozioni, maestria, sicurezza in sé stessi, assertività, disciplina, che, grazie al processo evolutivo della nostra specie, sono state vantaggiose per l’uomo in contesti di comunità e conflitto, fino a diventare tratti distintivi associati alla natura maschile.

Tratti comuni in tutte le società ancestrali, da oriente ad occidente, da nord a sud. Cambia solo il modo in cui si esprimono. Le società, per decine di millenni, hanno avuto la necessità di avere gerarchie e gruppi di uomini con queste caratteristiche, per una questione di sopravvivenza e affermazione. Solo lo sviluppo della tecnica le ha rese presto obsolete. Tuttavia, il salto è stato troppo veloce e in noi uomini resta vivo quell’antico fuoco.

Gli uomini sono diventati estranei a se stessi e alla loro vera natura, confusi dalle distorsioni ideologiche, dalle aspettative e dalle pressioni della società. Il consumismo, con la sua promessa di felicità e successo attraverso l’acquisto di beni materiali, ha distrutto la forza interiore degli uomini, rendendoli dipendenti dalla percezione esterna e dal successo materiale. E il femminismo, presentato come un’ideologia incontestabile, spesso demonizza la mascolinità, associandola a stereotipi negativi come oppressione, sopraffazione, misoginia e violenza. La cosiddetta “mascolinità tossica” non è la vera mascolinità, ma una sua rappresentazione caricaturale.

La Mascolinità fa paura

La mascolinità, se ben indirizzata, è una forza formidabile e rappresenta una minaccia per il potere perché gli uomini forti che possiedono caratteristiche virili sono capaci di unirsi e di sovvertire un sistema ingiusto. Sono uomini che hanno la forza di un dio in terra e non hanno paura di morire se hanno qualcosa di più grande per cui lottare. Per questo motivo, dal momento in cui il giogo economico non può essere esercitato su determinati gruppi che si forgiano sul principio di incorruttibilità maschile, che ha dato origine a codici e forme di pensiero, che deve essere frantumato.

L’uomo, deve essere una cellula unica isolata, uno strumento al servizio dell’élite di potere, mentre, spento della sua essenza, si trascina nella vita quotidiana, annichilito, depotenziato, facilmente manipolabile, controllabile e vulnerabile di fronte alle forze che intendono soggiogarlo.

Il potere, consapevole che gli uomini forti rappresentano una minaccia al proprio dominio, cerca costantemente di mantenere il controllo indebolendo la mascolinità, svilendo o sminuendo le caratteristiche che la definiscono.

Cerca di ridicolizzare gli uomini, di renderli deboli e di privarli del loro coraggio e della loro forza. In questo modo, il potere può mantenere il controllo sulla società e sugli individui.

Per questo le ideologie moderne, il femminismo, i movimenti LGBT, la cultura edonista, i valori femminilizzati come la vanità e il piacere immediato, sono ampiamente promossi. Mirano alla decostruzione della potenza maschile.

Capire la propria natura maschile

La mascolinità è molto complessa ed è una costante interazione tra la biologia e l’ambiente, dove i tratti associati alla natura maschile sono stati sviluppati e consolidati a seguito di un processo evolutivo per soddisfare le esigenze specifiche. Tuttavia, ogni uomo ha il diritto di autodeterminarsi e non necessariamente deve conformarsi ai principi della mascolinità. Ma non possiamo far rientrare nell’insieme della mascolinità una serie di caratteristiche arbitrarie che nulla hanno a che fare con essa, solo per accontentare tutti gli uomini della terra.

La credenza che la mascolinità sia un concetto mutevole e personale, che non tiene conto della nostra storia evolutiva e culturale, rende di fatto nulla l’importanza di questo termine. Infatti, se tutto può essere mascolinità, il concetto perde la sua capacità di ispirare negli uomini principi come il coraggio, il rispetto, l’onore, la forza e il controllo delle emozioni, diventando privo di significato e valore. La mancanza di una definizione chiara della mascolinità può generare confusione e ambiguità, rendendo più difficile per gli uomini identificarsi e comportarsi in modo coerente con la propria natura ancestrale.

La lotta per la preservazione della mascolinità è, dunque, una lotta per la difesa dell’autonomia individuale e della dignità umana. È una battaglia contro un sistema che mira a trasformare l’uomo in un ingranaggio senz’anima, privo di volontà e di capacità di resistenza. Solo opponendosi a questo processo di smantellamento, l’uomo potrà evitare di trascinarsi in una vita svuotata di senso, al servizio di interessi che non sono i suoi.

Non è troppo tardi per gli uomini di oggi riscoprire il culto degli antenati e riconnettersi con i valori che hanno definito la mascolinità per millenni. Riscoprire questi principi può aiutare gli uomini a riconoscere la loro grandezza. Contrastiamo l’alienazione, l’individualismo, il consumismo e il femminismo tossico che hanno distrutto la mascolinità e il culto degli antenati. È tempo per gli uomini di riconnettersi con se stessi. È tempo di ricostruire la mascolinità su basi autentiche, virtuose e potenti.

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3 risposte

  1. È una visione un po’ maschilista e poco salubre per la stessa comunità maschile. La forza fisica dell’ uomo è stata utile solo all’ inizio ma successivamente con lo sviluppo sociale ha causato più problemi che vantaggi… Un esempio lampante sono le guerre quasi sempre a comando maschile. La verità è che i due eccessi: maschilismo e femminismo non vanno bene perché finiscono per demonizzare l uno il sesso dell’ altro. La vera evoluzione sta nell’ equalitarismo ovvero nella piena riconoscenza del sesso opposto come pari. Se solo nel passato fossero esistiti capi di entrambi i sessi vivremmo in una società più rispettosa e pacifica, più evoluta e forte.
    Gli uomini sarebbero meno frustrati perché le donne non dovrebbero lottare per liberarsi degli attuali pregiudizi culturali.
    L’ evoluzione non sta nella forza fisica ma in quella mentale.

  2. Noi uomini siamo stati e siamo la roccia lungo ai nostri fianchi scorre la vita. Siamo fatti per plasmare la terra con la nostra forza, ed essa deve essere usata per il bene comune. Quando ci uniamo siamo inarrestabili, le falangi facevano tremare la terra quando marciavano. Siamo tutti fratelli pronti a difendere la vita.

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