La fallacia dell’apice (apex fallacy): ecco perché esiste il mito del privilegio maschile

Fallacia dell'apice -apex fallacy


Definizione

La fallacia dell’apice (apex fallacy) è un bias cognitivo che consiste nell’attribuire le caratteristiche dei membri più in risalto e di successo di un gruppo a tutti gli appartenenti di tale gruppo.

In altre parole, questo fenomeno si verifica quando si valuta un insieme di persone prendendo come riferimento solo i membri all’apice, trascurando la maggioranza. Un esempio classico di fallacia dell’apice riguarda il mito del privilegio maschile.

Il mito del privilegio maschile:

Le femministe pensano che gli uomini siano privilegiati nella società. È uno dei fondamenti della loro ideologia. Ce lo ripetono di continuo fino allo sfinimento. Certo, se ci basiamo sul fatto che la maggior parte dei leader politici, CEO e figure di potere sono uomini ciò potrebbe sembrare vero… Peccato che questa sia solo una una piccola porzione di uomini. La maggior parte non occupa queste posizioni, e anzi, al contrario, sono inseriti nel grande tritacarne sociale, continuamente sottoposti a enormi pressioni sociali e stritolati da standard competitivi altissimi, per sopravvivere e conquistare un misero posto nei bassifondi della gerarchia sociale.

Le femministe osservano gli uomini al vertice della piramide sociale, senza considerare lontanamente tutti quelli che vivono schiacciati alla base.

Questo ci fa capire un po’ come prendono realmente cuore i problemi maschili. Talmente tanto che la maggior parte degli uomini per loro nemmeno esiste. Ma continuano a raccontarci la favoletta che il “femminismo lotta per tutti”.

il mito del privilegio maschile

La fallacia dell’apice porta a credere che tutti gli uomini siano privilegiati solo perché una percentuale esigua di uomini detiene il potere che conta. Si tratta di una generalizzazione inadeguata che porta a una comprensione distorta, semplificata e fuorviante della realtà. La situazione riguardo le problematiche di genere è molto più complessa.

Aspetti sottovalutati dal femminismo

Le femministe spesso non prendono in considerazione gli uomini che sono sovrarappresentati nelle professioni ad alto rischio di morte. Tendono a ignorare il fatto che gli uomini presentano un tasso di suicidio più elevato rispetto alle donne e che le statistiche mostrano come le donne vivano generalmente più a lungo degli uomini. Non si soffermano sui numerosi senzatetto di sesso maschile che, invisibili, muoiono di freddo negli angoli delle grandi città. Inoltre, non considerano tutti gli altri fattori che spingono gli uomini a ricoprire ruoli di potere, come le inclinazioni maschili o le predisposizioni legate al genere.

Le cosiddette quote rosa, che teoricamente servono per bilanciare il numero di uomini e donne in posizioni ambite, non si applicano nei cantieri, nelle ditte di spurgo delle fogne, nei lavori in miniera o in altri mestieri ad alto rischio e umilianti tipicamente svolti dagli uomini. Si tratta a tutti gli effetti di una mossa legalizzata e discriminatoria nei confronti degli uomini.

La retorica anti-uomo

La fallacia dell’apice ci rende consapevoli che il privilegio maschile è un’illusione pericolosa, una cortina di fumo creata per alimentare la retorica anti-uomo.

L’ideologia femminista ha trasformato la lotta per l’uguaglianza in una crociata contro gli uomini. La realtà è che gli uomini affrontano problemi reali e gravi. È fondamentale che le problematiche maschili siano riconosciute e affrontate, invece di essere ignorate.

Se vogliono davvero avanzare verso una società realmente equa ed egalitaria, devono smetterla di demonizzare gli uomini e iniziare a considerare le disparità di genere in modo completo e imparziale, affrontando le difficoltà sociali di entrambi i sessi!

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